CBD: Tutto quello che devi sapere

Proprietà, benefici, dosaggi ed effetti collaterali del CBD

Che cos’è il CBD?

Il cannabidiolo o più comunemente CBD è un metabolita della Cannabis sativa, una pianta del genere Cannabis. Per metabolita si intende il prodotto di un processo del metabolismo.

Dopo che una sostanza è assimilata dal corpo, questa subisce una trasformazione che la rende più facilmente assorbibile o eliminabile. Questo avviene sia con le molecole assunte con la dieta, sia con i farmaci, sia con le molecole prodotte dall’organismo stesso.

Nella Canapa sativa (nome italiano) sono presenti alcune sostanze stupefacenti, in percentuali variabili a seconda della varietà. Questa pianta proviene dalle zone più calde del pianeta, come quelle vicine all’equatore. Questa particolarità ha conferito speciali caratteristiche alla sativa, che si presenta come poco cespugliosa e più ariosa, donando maggiori fioriture e rese produttive più lunghe rispetto alle altre varietà.

Il CBD, quindi, è un composto che si trova sia nelle piante di cannabis che nelle piante di canapa. Più specificamente, è chiamato cannabinoide. Altro cannabinoide comune è il THC (tetraidrocannabinolo). Anche se esistono fianco a fianco, questi composti interagiscono con il corpo umano in modi diversi

La storia del CBD

I primi referti sull’utilizzo cannabis o canapa sono datati circa 2300 a.C., in un libro classico cinese conosciuto come Shu King. I cinesi usavano la cannabis per produrre fibre forti e robuste per fabbricare abbigliamento e corde. La utilizzarono anche come medicinale per curare diversi disturbi. Frammenti di fibra di canapa, sono stati trovati anche nelle antiche camere di sepoltura cinesi, datate circa 1000 a.C., ma l’utilizzo della cannabis non era esclusivo della Cina. La pianta fu, infatti, anche coltivata in India per migliaia d’anni.

Nei secoli la pianta è stata coltivata in giro per il mondo, soprattutto per usi industriali e medicinali. Quando le nazioni europee iniziarono a colonizzare “Il Nuovo Mondo”, si portarono dietro la cannabis e fu anche introdotta nelle Americhe. Infatti, pure negli USA, la cannabis fu apertamente prescritta come medicinale fino al 20esimo secolo, dove fu spesso consumata sotto forma di tintura. 

Il CBD e la legge italiana

La situazione in Italia è sempre stata storicaemnte molto incerta, anche se, come vedrete questi tempi sembrano essere finiti.

La legge che doveva fare la chiarezza era la 242 del 2 Dicembre 2016 “Disposizioni per la promozione della coltivazione e della filiera agroindustriale della canapa” pubblicata in Gazzetta Ufficiale (Serie Generale n.304 del 30-12-2016). La norma aveva dato il via libera alla produzione e commercializzazione di cannabis light e derivati, sempre secondo specifiche disposizioni. In sintesi era possibile commercializzare prodotti a base di canapa solo se presentano un ridotto contenuto di  THC, il principio attivo responsabile del caratteristico effetto psicotropo, tipico della marijuana, allo 0,2% o comunque sempre inferiore al limite di tolleranza imposto allo 0,6%.

Una svolta è arrivata il 30 maggio del 2019 con una sentenza della Cassazione che ha cambiato notevolmente lo scenario. Per la Cassazione, la legge non consente la vendita o la cessione a qualunque titolo dei prodotti «derivati dalla coltivazione della cannabis», come l’olio, le foglie, le inflorescenze e la resina. “La commercializzazione di cannabis sativa” si afferma nelle disposizioni “e, in particolare, di foglie, inflorescenze, olio, resina, ottenuti dalla coltivazione della predetta varietà di canapa, non rientra nell’ambito di applicazione della legge n.242 del 2016, pertanto integrano reato le condotte di vendita e, in genere, la commercializzazione al pubblico, a qualsiasi titolo, dei prodotti derivati dalla coltivazione della “cannabis sativa L.”, salvo che tali prodotti siano in concreto privi di efficacia drogante”. In pratica, il vero discriminante è la percentuale di THC.

Discorso differente invece per la cannabis per uso terapeutico, legale in Italia ormai dal 2006. Prodotta dal 2016 dallo stabilimento chimico farmaceutico militare di Firenze, in collaborazione col Ministero della Salute e il Ministero della Difesa, vede la distribuzione, destinata unicamente alle farmacie e dedicata a preparazioni che seguono regole particolari. Ovviamente il composto è fruibili solo mediante presentazione di prescrizione medica non ripetibile. La cannabis per uso medico in Italia è prevista nel trattamento del dolore cronico e associato a varie patologie e per agevolare la riduzione dei movimenti involontari del corpo tipici della sindrome di Tourette.

Come tutti sappiamo, la legge italiana deve uniformarsi a quella europea. Per questo a breve il Parlamento italiano dovrà recepire le decisioni comunitarie che sono state adottate di recente. Ti spieghiamo qui sotto quali sono.

Prodotti al CBD di Nordic Oil

Il CBD e la legge Europea

La vera svolta arriva il 19 Novembre del 2020 grazie alle istituzioni comunitarie. L’alta corte di Giustizia dell’UE ha stabilito che il cannabidiolo (CBD) non è un farmaco narcotico.  

La sentenza mette quindi la parola fine ai tentativi di alcuni paesi Ue che in questi anni hanno cercato di reprimere l’uso del Cbd, sostenendo che fosse dannoso per la salute delle persone. La decisione è stata presa dopo aver esaminato un caso francese contro un’azienda ceca che vendeva CBD nelle cartucce di sigarette elettroniche. La Francia consente l’estrazione solo da semi e fibre di cannabis, non dall’intera pianta. Secondo i giudici del Lussemburgo quindi “Uno Stato membro non può vietare la commercializzazione del cannabidiolo (CBD) legalmente prodotto in un altro Stato membro, qualora sia estratto dalla pianta di Cannabis sativa nella sua interezza e non soltanto dalle sue fibre e dai suoi semi».

La sentenza sancisce la libera circolazione del CBD, in quanto il divieto di commercializzazione che costituisce effettivamente l’ostacolo più restrittivo al commercio di prodotti legalmente fabbricati e commercializzati in altri Stati membri, può essere adottato solo se il rischio per la salute appare sufficientemente accertato.

Differenza tra CBD e THC

Il cannabidiolo (CBD) e il tetraidrocannabinolo (THC) sono i due principali componenti della Canapa.

Sebbene sia il CBD che il THC appartengano alla stessa classe di composti conosciuti come cannabinoidi, agiscono in modo diverso nel nostro organismo.

La caratteristica principale del CBD è quella di non possedere effetti psicoattivi: ossia non è capace di modificare lo stato psico-fisico di un soggetto (attenzione, percezione, umore, coscienza, comportamento ecc…). Non solo : una sostanza psicoattiva o psicotropa può indurre, in diverso grado, fenomeni di dipendenzatolleranza e assuefazione.

Il THC al contrario produce effetti psicoattivi, quindi ha la capacità di alterare la nostra mente. Le diverse caratteristiche stanno nel fatto  che questi due cannabinoidi agiscono su diversi recettori del sistema endocannabinoide del nostro organismo. Il THC ha la capacità di legarsi perfettamente con uno specifico recettore neuronale chiamato CB1, mentre il CBD si lega soprattutto con il recettore CB2. I recettori CB1 sono distribuiti nel cervello e nel sistema nervoso centrale. I recettori CB2,   sono localizzati in tutte le parti del corpo, ma soprattutto nel sistema immunitario.

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A cosa serve il CBD?

Il CBD oggi è conosciuto soprattutto per i suoi usi terapeutici. Nel campo medico è opportuno sgomberare qualsiasi tipo di equivoco riferendoci solo a comprovati e recenti studi scientifici. Per questo prendiamo in esame il report dell’OMS realizzato nel 2017: CANNABIDIOL (CBD) Pre-Review Report.

Nella sezione dedicata alle applicazioni terapeutiche si legge: “L’uso clinico del CBD è più avanzato nel trattamento dell’epilessia”. Ci sono anche prove che il CBD possa essere un trattamento utile per molte altre condizioni mediche.

Le sue proprietà sono principalmente antiinfiammatorie, antiossidanti, neuroprotettive e analgesiche.

Il CBD, secondo gli studi presi in esame dall’Organizzazione mondiale della Sanità, può avere benefici terapeutici in varie malattie come Alzheimer, Parkinson e sclerosi multipla, e può alleviare gravi disturbi come ansia, depressione  e nausea.

Non solo; il CBD può agire attenuando in generale il dolore avendo anche considerevoli effetti per la riduzione della tensione muscolare, per l’irrequietezza, l’affaticamento, i problemi di concentrazione e di stress.

COME INTERAGISCE IL CBD?

Il nostro cervello ha un sistema endocannabinoide che è costituito da specifici recettori contenuti nelle cellule. Le cellule interagiscono con le sostanze endocannabinoidi prodotte dal nostro organismo che sono simili ai cannabinoidi presenti nella Cannabis. Queste sono composti organici che agiscono nell’ambito del sistema nervoso centrale e periferico.

Il sistema endocannabinoide si attiva, quindi, naturalmente in condizioni di piacere e stimola il sistema immunitario. Ci rilassa, favorisce la digestione e l’assimilazione dei nutrienti e migliora il sonno.

Inoltre, le sostanze endocannabinoidi regolano diverse funzioni del sistema nervoso, dell’apparato cardiaco, del sistema riproduttivo e del sistema immunitario.

CONTROINDICAZIONI DEL CBD

Le controindicazioni del CBD non sembrano rilevanti in condizioni normali. Il CBD contrasta l’insonnia e genera un rilassamento diffuso. E’ dunque sconsigliato mettersi alla guida dopo l’assunzione, specie di sera o quando si è stanchi. Inoltre, è bene evitare l’interazione con altri farmaci che possono causare sonnolenza.

Ogni interazione richiede sempre un parere medico, ma esso è importante soprattutto per chi soffre di varie patologie. Questo perché il cannabidiolo neutralizza l’attività di alcuni enzimi che permettono al fegato di smaltire alcuni medicinali. Altra caratteristica del Cbd è quella di abbassare la pressione sanguigna. Per cui, ne è sconsigliato l’uso a chi soffre di pressione molto bassa.

Se si hanno problemi di idratazione, infine, è bene sapere che un effetto del Cbd è la secchezza delle fauci.  .

COME ASSUMERE IL CBD

In commercio il CBD è presente in varie formulazioni, come l’olio CBD e i cristalli CBD.
L’olio di CBD viene estratto dalla pianta attraverso diversi processi di lavorazione. Quello più naturale prevede l’uso di un altro olio che faccia da vettore, di solito olio d’oliva (ma anche un olio di semi).

Questo tipo di olio può essere consumato mettendo in bocca le gocce e lasciandole agire per qualche secondo, prima di ingerirle.

Anche i cristalli rappresentano un modo efficace per assumere il Cbd senza la combustione. Si tratta di un’estrazione che isola il cannabidiolo praticamente allo stato puro.
Anche in questo caso, è possibile consumare il prodotto per ingestione. Si può addirittura inserire nelle ricette, ad esempio, nell’impasto di dolci o prodotti da forno. E’ importante che tu sciolga sempre la sostanza nei grassi, come burro o latte.

QUALI SONO I PRODOTTI A BASE DI CBD?

In commercio ci sono molti prodotti derivati dalla Canapa. Oltre all’olio di CBD si possono trovare prodotti alimentari come pasta o semi, ma anche creme e integratori; dipende dall’uso che se ne vuole fare e soprattutto dal modo in cui lo si vuole assumere.

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