Il CBD è una metabolita della cannabis sativa, ovvero, è il prodotto di un processo del metabolismo. La cannabis o canapa sativa è una pianta (può arrivare fino ai 5 metri di altezza) coltivata principalmente per uso tessile, edile, per la produzione della carta e per uso medico e ludico. Ricordiamo che il CBD (qui tutte le informazioni sul CBD) non è un psicoattivo contrariamente al THC (qui tutte le informazioni sul THC). In campo farmacologico il CBD può rivelarsi un ottimo analgesico, ovvero, può mitigare il dolore. Inoltre il CBD può essere prescritto per alleviare l’ansia grazie alle sue proprietà rilassanti. Al giorno d’oggi il CBD in campo medico non è solo utilizzato sull’uomo, ma anche sugli animali.
Molti veterinari, infatti, prescrivono con le dovute cautele e accortezze farmaci cannabinoidi agli animali. Il CBD in questi casi è usato per placare ansia, dolore e infiammazioni quando le normali terapie farmacologiche non hanno più effetto sull’animale. Vediamo nel dettaglio tutte le particolari caratteristiche ed effetti che il CBD ha sui nostri amici a quattro zampe e non solo.
CBD terapeutico per animali
Prima di arrivare all’uso veterinario del CBD occorre qualche piccola precisazione. L’uso medico dei cannabinoidi risale a migliaia di anni fa. Infatti le prime scoperte risalgono addirittura al 2737 a.c. quando l’imperatore cinese Shen-Nung ha scritto un libro sui metodi usati da chi comprendeva i benefici medici della cannabis.
In questo scritto l’imperatore raccomanda il CBD per molti disturbi come stipsi, gotta e reumatismo. L’arrivo del CBD nella medicina occidentale si deve invece a William Brooke O’Shaughnessy nell’800 dopo un viaggio in India. Per quanto riguarda la medicina attuale una pubblicazione del 2011 sulla rivista Current Drug Safety sottolinea che il CBD è sicuro sia su organismi animali che umani.
Il CBD svolge la sua azione attraverso il sistema endocannabinoide del corpo umano e animale. Questo sistema è composto da neurotrasmettitori che si legano ai recettori dei cannabinoidi. Il CBD può essere somministrato sia a cuccioli che ad animali adulti. Ricordiamo che l’articolo che regola la prescrizione di CBD ad uso veterinario è il 10 comma 1 del decreto Legislativo 193/2006. L’articolo all’ultimo punto recita che in caso di mancanza di un farmaco convenzionale, è possibile prescrivere medicinale o preparati veterinari da farmacisti in maniera estemporanea, come cura sostitutiva.
Effetti del CBD sugli animali e le ricerche scientifiche
Come sottolineato da alcune ricerche il CBD sugli animali ha effetti benefici terapeutici. In genere lenisce infiammazioni, spasmi muscolari, convulsioni, disturbi neurologici e disturbi dello stomaco. Inoltre a seguito di un intervento chirurgico può accelerare la guarigione dell’animale. Può essere somministrato per crisi epilettiche, nausea e cancro. Anche il report dell’OMS realizzato nel 2017 ha attestato l’efficacia del CBD terapeutico. Il 19 Novembre del 2020 l’Alta Corte di Giustizia dell’UE ha stabilito che il cannabidiolo non è un farmaco narcotico. Inoltre la Commissione droghe delle Nazioni Unite ha riconosciuto ufficialmente che la pianta ha proprietà terapeutiche e quindi non può essere inserita tra le sostanze dannose. Tra i 27 Paesi che hanno votato a favore della sua rimozione dalla tabella delle sostanze illegali c’è anche l’Italia. Le Nazioni Unite hanno deciso di seguire quindi le raccomandazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), che nel 2019 – dopo un lungo lavoro di review scientifica – aveva chiesto al palazzo di vetro di rivedere la sua concezione sulla pianta per favorirne un uso terapeutico.
Il CBD può ridurre le crisi epilettiche secondo lo studio condotto da Evan C. Rosenberg, Richard W. Tsien, Benjamin J. Whalley e Orrin Devinsky. Generalmente l’1-5% dei cuccioli soffre di crisi epilettiche e le cause possono essere molteplici come le malattie ereditarie o danni alla testa.
Inoltre i cannabinoidi possono essere prescritti anche per dolori articolari per via del loro potere analgesico. Gli animali infatti, in particolare se anzianotti, possono soffrire di dolori articolari o di artrite. Nei cani e nei felini il CBD si rileva essere un ottimo strumento per lenire questo tipo di dolori, in quanto, rilassa i muscoli e di conseguenza tutto il corpo.
Non tutti sanno che anche i nostri animali domestici possono soffrire d’ansia e stress (come i padroni…). In questi casi il CBD può rivelarsi un alleato molto utile per il trattamento di questa patologia. Infatti aiuta a mantenere la calma e infonde relax al nostro animale.
In particolare uno studio dimostra che il CBD riduce significativamente l’ansia.
I cannabinoidi possono essere anche un antiemetico potente. Cosa si intende per antiemetico? Antiemetico significa che contrasta nausea e vomito. Può prevenirla ma anche lenirla. Secondo alcune ricerche il CBD può contrastare la crescita di cellule tumorali negli animali. L’AVMA(American veterinary medical association) conferma che il CBD è usato per trattare molte malattie degli animali. In particolare ricordiamo irritazioni, paure, disturbi intestinali e nervosismo.
Gli effetti riportati sono: aumento di peso, vitalità, appetito.
Da Cannabisteraupetica sappiamo che il primo farmaco legale contente CBD per animali è il Canna-pet. Riportiamo di seguito la storia pubblicata da Cannabisteraupetica di un felino che ha usufruito dei benefici del CBD.
Il felino 18enne soffriva di una serie di problemi, come tiroidite e malattie cardiache. Oltre ad artrite grave, insufficienza renale e pancreatite cronica, una condizione che gli aveva fatto perdere l’appetito. Questo è stato riferito dalla dottoressa veterinaria Kathy Kramer del Vancouver Animal Wellness Hospital sostenitrice della marijuana medica per gli animali domestici.
Da quando i proprietari del gatto hanno cominciato a somministrargli una goccia quotidiana di marijuana medica sotto forma di tintura, il gatto ha iniziato a stare molto meglio. “Ora il felino malato, che aveva già perso la voglia di mangiare, richiede il suo cibo e sembra provare meno dolore”, ha spiegato il veterinario, precisando che: “Ha ancora un sacco di problemi di salute, ma per ora è stabile e mangia come un campione”.
In Italia, una sostenitrice della cannabis terapeutica è la veterinaria Elena Battaglia che esercita la professione in Liguria. La dottoressa ha affermato in un’intervista di aver avuto risultati soddisfacenti con il CBD per il trattamento di artrosi, deficit cognitivi in cani e gatti anziani, ictus, malattie neurologiche, nevriti, ansia/stress, diabete, epilessia, tumori, dermatiti, problemi al tratto gastrointestinale, osteoporosi e malattie autoimmunitarie.
Olio di CBD sugli animali: come somministrarlo ed effetti collaterali
Per uso terapeutico anche l’olio di CBD può essere somministrato agli animali. L’olio di canapa, è un olio alimentare ottenuto dalla spremitura a freddo dei semi di canapa. Da questo seme solitamente è possibile estrarre una quantità di olio pari al 30% del suo peso. L’olio di canapa è considerato un ottimo alimento grazie ai suoi alti livelli di vitamine, tra cui A, E, B1, B2, PP, C, sali minerali come ferro, calcio, magnesio, potassio, fosforo. L’olio di canapa è ricco anche di acidi grassi essenziali come l’Omega 3 e l’Omega 6. Anche l’olio di CBD è un prodotto naturale ricavato dalla canapa, ma non viene ricavato dai semi, come l’olio di canapa, bensì dai tricomi ghiandolari delle foglie e dei fiori femminili della pianta. Una volta isolato dal materiale vegetale grezzo, il CBD viene aggiunto ad un olio vettore (tipicamente olio d’oliva o di semi di canapa) e commercializzato come olio di CBD. In questi composti la concentrazione può variare da un minimo del 2,5% di CBD fino ad un massimo del 30%. (Qui tutte le informazioni sull’olio di CBD.)
Per quanto riguarda gli animali, degli Studi clinici hanno testato l’efficacia dell’olio di CBD in cani, gatti e cavalli. In particolare 23 stati degli Stati Uniti hanno legalizzato l’utilizzo della cannabis a scopo terapeutico. In California invece si sta valutando una legge che consenta l’impiego del CBD anche in campo veterinario.
L’olio di CBD per cani e gatti viene venduto in boccette assieme alla siringa dosatrice. In questi casi l’olio deve essere somministrato direttamente nella bocca dell’animale. Ad esempio però, la concentrazione di CBD al 5% è usata solo in caso di malattie gravi. Il dosaggio varia a seconda della patologia da trattare, dalla tipologia dell’ animale e soprattutto cambia in base al peso dell’animale. Generalmente sono 2 gocce di olio di CBD per cani ogni 5 chili di peso. Il primo giorno è consigliata l’assunzione di una sola goccia, poi dal secondo giorno 2 gocce. Per i cani la dose consigliata è di 2 gocce per 5 kg per peso. L’olio di CBD deve essere utilizzato per almeno 3 settimane per vedere dei miglioramenti. Se ne consiglia l’utilizzo per non oltre tre mesi. Tuttavia è doveroso precisare che va somministrato sotto prescrizione medica e che il dosaggio e il tempo di somministrazione devono essere indicate dal veterinario che ha in cura l’animale. La ricetta ha la durata di 30 giorni dalla prescrizione.
Al momento non ci sono effetti collaterali particolari legati all’utilizzo del CBD. Ricordiamo infatti che il CBD non è una sostanza stupefacente, psicoattiva. Soprattutto non ha gli effetti collaterali che di solito palesa il THC. I possibili effetti indesiderati che possono manifestarsi nell’animale sono: bocca asciutta, sonnolenza, abbassamento della pressione sanguigna, diarrea, cefalee.