Il CBD altro non è che il cannabidiolo ovvero, il metabolita della Cannabis sativa, una pianta del genere Cannabis. Per metabolita si intende il prodotto di un processo del metabolismo. Il CBD può essere assunto in varie forme e dal nostro organismo che un proprio sistema endocannabinoide. I cannabinoidi quindi possono legarsi facilmente e agire sul nostro benessere. Il corpo umano produce endocannabinoidi (lipidi bioattivi) attraverso le cellule neuronali. Questo principio attivo prodotto dalla Cannabis può essere assimilato attraverso integratori. Ecco come e quando usare gli integratori a base di CBD.
Il CBD essendo un integratore attivo naturale presente nella pianta della canapa ha qualità nutrizionali. Infatti è soprannominato anche super-alimentare. Inoltre il cannabidiolo è un valido alleato per il nostro sistema immunitario e nervoso. Anche l’OMS ha spiegato che il CBD non è dannoso per la salute. Infatti il 19 Novembre del 2020 l’Alta Corte di Giustizia dell’UE ha stabilito che il cannabidiolo non è un farmaco narcotico. La sentenza sancisce la libera circolazione del CBD e boccia i tentativi di alcuni paesi membri che negli ultimi anni hanno cercato di reprimere l’uso del CBD sostenendo che fosse dannoso per la salute.
Per quanto riguarda l’alimentazione in base alla legislazione alimentare europea, la canapa non può essere esclusa dal novero degli alimenti laddove provenga da sementi certificate e con valori di THC inferiori allo 0,2%. Questo è spiegato nel dossier di Federcanapa. Inoltre nel dossier è specificato che la Commissione Europea ha inquadrato il CBD e gli estratti di Cannabis contenenti cannabinoidi come Novel Food. Per Novel Food si intendono tutti i nuovi alimenti o i nuovi ingredienti alimentari, disciplinati dalla legislazione alimentare comunitaria con il Regolamento (CE) 258/97. In base a questa legislazione le foglie e i fiori della canapa non hanno un riferimento normativo, in quanto, il loro consumo risale a prima del 1997.
Sempre Federcanapa ci fa sapere che in base al “principio di equivalenza sostanziale” (enunciato nel 1991 dall’OCSE e rielaborato nel 1996 insieme a FAO e OMS) della normativa sul Novel Food, se si utilizzano i componenti chimici della pianta che presentano lo stesso spettro di cannabinoidi della pianta stessa, questi prodotti non possono essere considerati novel food. In base alla normativa il CBD e la canapa più in generale rientra nella categoria degli ‘aromi’. Per gli integratori alimentari l’elenco dei botanicals, ovvero, elenco di sostanze e preparati vegetali, presenta al suo interno solamente il seme di canapa e l’olio derivato dal seme. In questo caso sono inclusi anche fiori, foglie e derivati.
Il punto di riferimento normativo per gli integratori e alimenti a base di CBD è il regolamento (CE) 178/2002 del Parlamento europeo e del Consiglio del 28 gennaio 2002. Questo stabilisce i requisiti generali della legislazione alimentare, istituisce l’Autorità europea per la sicurezza alimentare e fissa le procedure nel campo della sicurezza alimentare.
La canapa è riconosciuta come prodotto agricolo e come pianta industriale sia relativamente alla coltura che alla produzione di sementi ai sensi del Reg. UE n. 220/2015. Per quanto riguarda la vendita degli integratori alimentari il Regolamento 1308/2013 del Parlamento Europeo e del Consiglio relativo alla “Organizzazione del mercato comune dei mercati dei prodotti agricoli” e il Regolamento 1234/2007 del Consiglio che all’art. 189 stabilisce le condizioni per l’importazione dei prodotti di canapa in UE. Tale regolamento fissa nello 0,2% il limite di THC.
Anche il Ministero della Salute ha aggiornato l’elenco dei ‘botanicals’ inserendo: un ingrediente vegetale, ovvero la droga vegetale ovvero la pianta in toto o sue parti (intere, a pezzi, tagliate) in forma non trattata, generalmente essiccati. Ha aggiunto anche un preparato vegetale ottenuto sottoponendo l’ingrediente vegetale a vari trattamenti, ad esempio: estrazione, distillazione, spremitura, frazionamento, purificazione, concentrazione, fermentazione, triturazione e polverizzazione. Inoltre ha limitato però l’uso della Cannabis sativa L. ai soli “semen” e “oleum ex semine” con DM 9 luglio 2012, poi aggiornato con DM 27 marzo 2014 e successive modifiche.
Dunque non è pertanto possibile usare parti diverse della canapa dai semi o dall’olio negli integratori alimentari. Come sottolineato nel dossier di Federcanapa la legislazione italiana in ambito alimentare riconosce soltanto i semi di canapa e derivati.
La Commissione UE ha modificato l’elenco dei cibi annoverati nel Novel Food Catalogue. Riportiamo di seguito le varianti di CBD e canapa presenti nel catalogo illustrate dal dossier di Federcanapa.
Gli integratori a base di CBD hanno effetti benefici sul nostro corpo. Gli effetti collaterali del CBD non sembrano rilevanti in condizioni normali. Il CBD contrasta l’insonnia e genera un rilassamento diffuso. E’ dunque sconsigliato mettersi alla guida dopo l’assunzione, specie di sera o quando si è stanchi. Inoltre, è bene evitare l’interazione con altri farmaci che possono causare sonnolenza. Gli integratori a base di CBD possono alleviare ansia, stress e regolare il ciclo sonno-veglia.
Inoltre il CBD può essere prescritto anche ai nostri amici animali, come spiegato dalla veterinaria Dott.ssa Elena Battagli nella nostra intervista. Il CBD, secondo gli studi presi in esame dall’Organizzazione mondiale della Sanità, può avere benefici terapeutici in varie malattie come Alzheimer, Parkinson e sclerosi multipla, e può alleviare gravi disturbi come ansia, depressione e nausea. Inoltre può agire attenuando in generale il dolore avendo anche considerevoli effetti per la riduzione della tensione muscolare, per l’irrequietezza, l’affaticamento, i problemi di concentrazione e di stress. Ad esempio nella terapia del dolore è utilizzato tantissimo (intervista al Dottor Francesco Crestani).
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